SEPARATE

Separare, dividere, scindere.. cosa significa? La prima definizione fornita da internet è …

Fare più parti di un tutto

Una definizione semplice, ma che arriva dritta al punto! Ci troviamo all’interno di un grande spazio (privato o commerciale) e dobbiamo ottenere ulteriori spazi senza perdere la sua totalità. Da un paio di anni gli open space sono di gran moda, ma un minino di separazione è necessario farlo per dare personalità e carattere a quella porzione di spazio. Non si pensi subito a tirare su tramezzi.. non parlo di questo! L’ IDEA  è possibile ottenerlo con poco.. basti pensare ad un colore che distingue i due ambienti, un mobile come una libreria, dei separé decorativi o delle vetrate che dividono l’ambiente e permettono una forma più forte di privacy. Il tutto rispettando il concetto di totalità..

A seguire troverete diverse IDEE

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PATCHWORK

Dobbiamo cambiare il bagno di casa? la ceramica nella cucina? o in altre stanza abbiamo necessità di rimuovere parti del pavimento, ma abbiamo difficoltà nel trovare nel mercato la stessa ceramica comprata 10 anni fa?

Come fare?

Niente panico… l’ultimo trend nel campo della ceramica è proprio il Patchwork! L’IDEA consiste nell’ accostare diverse ceramiche con colori e grafica differenti, ma che nell’insieme scaturiscono originalità all’ambiente. Un gioco dove anche i bambini potranno essere coinvolti giocando nella scelta degli elementi della decorazione della casa. Un’ idea che può essere attuata non solo all’interno di alcuni spazi della casa, ma anche in spazi commerciali. L’ accostamento di due materiali con decorazione differente comporta la distinzione degli spazi mettendoli in evidenza anziché nasconderli. Il risultato sarà un ambiente originale e studiato nei minimi dettagli!  A seguire troverete alcuni esempi trovati su internet… Guardate e ditemi la vostra a riguardo!

 

 

FALKLAND

Anno di Nascita / Birth _ 1964

Designer _ Bruno Munari

Produttore / Producer _ Danese

Materiale / Material _ alluminio, maglia elastica

Lampada fatta con le calze di nylon! Pensata in origine una maglia elastica tubolare, prodotta in un calzificio, che prende forma mediante l’inserimento di alcuni anelli metallici di diverso diametro. La lampada definita “forma spontanea” assume il suo aspetto quando viene sospesa, per effetto della gravità. Qui c’è stato il cambio di materia e di funzione. Ricordiamo la figura di questo grande designer, Bruno Munari ( Milano 1907 – 1998 ), come ad una figura leonardesca fra le più importanti e complesse del 900 ed è stato un protagonista dell’arte, del design, della grafica del primo secolo attraverso contributi in diversi campi dell’espressione visiva. Domina la scena milanese degli anni 50–60, gli anni del boom economico, in cui nasce la figura dell’artista operatore-visivo che diventa consulente aziendale e che contribuisce attivamente alla rinascita industriale italiana del dopoguerra.

YVES SAINT LAURENT e MARRAKECH

Dove ci troviamo?

Marocco, esattamente nelle terre del Marrakech dove possiamo ammirare una struttura simbolo di cultura in onore dello stilista Yves Saint Laurent.  Di cosa stiamo parlando…

Museo Yves Saint Laurent

Un museo nato dall’IDEA di elogiare l’amore tra questa terra e il noto stilista, un’ Idea fortemente voluta da Pierre Bergé ( suo compagno di vita e di lavoro, scomparso lo scorso 8 settembre)…  «Era il 1966 quando Yves scoprì Marrakech», raccontava Bergé, «rimase talmente commosso dalla città che decise di acquistare una casa e tornarci regolarmente. Sembra perfettamente naturale, cinquant’anni dopo, costruire un museo dedicato al suo lavoro, così ispirato da questo Paese». E’ in questa città che nasce in lui la passione per l’artigianato, l’arte, le atmosfere, gli usi e i costumi e, soprattutto, per i colori che trasferisce nelle sue creazioni.

Lavoro affidato allo Studio Ko ( Karl Fournier e Oliver Marty) in cui hanno esaltato le caratteristiche tipiche del luogo studiando l’utilizzo del colore e dei materiali. Il risultato è stato sorprendente ottenendo un quattromila metri quadrati, suddivisi tra spazi per l’esposizione permanente e le mostre temporanee, un caffè-ristorante, un bookstore, una biblioteca di libri rari e l’auditorium da 130 posti. Concludo riportando in seguito delle dichiarazioni di Fournier sulla nascita dell’IDEA di progetto lette nella rubrica Living  del Corriere della Sera: «dopo avere visitato l’archivio Yves Saint Laurent nello storico atelier parigino … Abbiamo visto il disegno della spallina di Le Smoking, un bozzetto in bianco e nero, molto grafico, molto forte, con una congiunzione di linee curve e dritte. Non pensavamo di fare una citazione didascalica del celebre vestito, tanto più che nei nostri progetti non abbiamo mai usato cerchi o rotondità. Qui però siamo all’angolo di due strade, a due passi dal Jardin Majorelle, alle linee spigolose abbiamo preferito un’eleganza morbida. Così la facciata diventa un raffinato incastro di volumi quadrati e circolari, alti e bassi, pieni e vuoti, che ricorda le sculture cubiste. Non esistono molti modi per rendere contemporaneo lo stile marocchino. Uno di questi è lavorare sulla monocromia e la stratificazione dei materiali: terracotta, cemento, pietra, marmo. E se fuori l’effetto è opaco, gli interni sono lisci, luminosi e vellutati come il rivestimento di una giacca sartoriale.»

Yves Saint Laurent Museum
A museum created by IDEA to praise the love between this land and the renowned stylist, an ‘Idea strongly advocated by Pierre Bergé (his life and work partner, who died last September 8) … It is in this city that gives birth to him the passion for craftsmanship, art, atmospheres, customs and customs, and above all for the colors he transfers in his creations.
Studio Ko (Karl Fournier and Oliver Marty) project in which they exalted the typical features of the place studying the use of color and materials. The result was surprising, gaining four thousand square meters, divided between permanent exhibition spaces and temporary exhibitions, a cafe-restaurant, a bookstore, a rare library and a 130-seat auditorium. I conclude by following Fournier’s statements on the birth of the project IDEA in the “Living of the Corriere della Sera” section: “After visiting the Yves Saint Laurent archive in the historic Parisian atelier … We saw the design of the Le Smoking shoulder strap , a black and white sketch, very graphic, very strong, with a conjunction of straight and straight lines. We did not think we would make a captivating quote of the famous dress, especially since we have never used circles or roundness in our projects. But here we are at the corner of two streets, just off the Jardin Majorelle, and at the edge lines we preferred soft elegance. So the façade becomes a refined incarnation of square and circular volumes, tall and low, full and empty, recalling cubist sculptures. There are not many ways to make Moroccan style contemporary. One of these is working on monochrome and layering materials: terracotta, cement, stone, marble. And if the effect is opaque, the interior is smooth, bright and velvety like the jacket of a tailoring jacket. “

Link per maggiori info:  Museo Yves Saint Laurent 

 

Arredare con rispetto!

Ecologia, sostenibilità.. sono temi molto sentiti e affrontati ai nostri giorni ed è giusto che ognuno di noi contribuisce in qualche maniera per da dare al nostro pianeta una mano a migliorarsi. La dimensione domestica è quella in cui possiamo esercitare la nostra sensibilità verso l’ambiente, quindi, il consiglio che voglio darvi è di scegliere uno stile per la vostra casa che risponda a queste esigenze.. iniziamo da queste piccole cose a dare una mano! Lo stile moderno naturale è la risposta alla necessità di vivere sostenibile. Abitare secondo la natura non vuole dire sacrificare il lusso, bellezza e l’eleganza in certe scelte, anzi si tratta di dare un nuovo volto ad uno stile che sotto certi aspetti può risultare ormai scontato. Se siete amanti delle linee sobrie e decise dello stile moderno allora questo stile vi colpirà!

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Tante sono le scelte che possiamo fare quando viviamo le nostre case: possiamo riciclare con creatività un mobile d’epoca piuttosto che comprarne di nuovi, impiegare materiali riciclati o che provengano da fonti rinnovabili, preferire tessuti biologici e vernici ecologiche, usare lampade a basso consumo energetico, erogatori a basso flusso per docce e rubinetteria, e in generale soluzioni di risparmio idrico… tante cose per contribuire a salvare il pianeta!

Le foto che vi mostrerò saranno un esempio di questo stile e spero che possano essere utili e d’ispirazione per le vostre scelte future in campo di arredamento! Ricorda.. prima di comprare pensa!

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È la cura del dettaglio che garantisce la perfetta fusione di moderno e naturale: evitate i dettagli ridondanti come modanature e decorazioni in stile barocco e rococò, riducete al minimo la scelta di materiali quali vetro, acciaio e cemento, privilegiate gli elementi naturali e organici… preferibilmente da riciclare.

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Paint your space

PITTURA IL TUO SPAZIO

Parliamo dell’uso del colore che in questo caso ci viene incontro anche economicamente. Vogliamo cambiare gli ambienti della nostra casa, dare una nuova veste, dividere due stanze o mettere in risalto un elemento? Perché pensare subito con il tirare suo o giù o delle pareti!!! Basta pitturare e guardate che vi sarà già un grosso cambiamento nella vostra dolce dimora.. E’ tutto merito vostro! 😉

Vi riporto alcuni esempi trovati su Pinterest ( vi confesso che amo questa app.. Trovo di tutto!!!)

Do you would change your home?? Simple!!! You don’t pull up or down the wall, but you paint your space for to change the home. The result will be good… And it will be Thanks to you

Industrial Design

Avete sentito parlare di  “Industrial Design”?

Io si!! Da un pò di tempo su giornali o tramite l’applicazione Pinterest mi capita di osservare foto di case vestite con questo design alternativo

 Le parole chiavi sono: materiali allo stato naturale. Stop alla rifinitura dei mobili, ma diamo la preferenza allo stato grezzo. Acciaio, mattone, cemento, legno… Il più rovinato possibile!!! In un primo momento si può pensare che il risultato sia di cattivo gusto, ma dalla foto è ben chiaro il contrario… È sempre uno stile da non scartare!

Non per forza si deve privilegiare il total industrial design ma si possono benissimo scegliere diverse combinazioni… Io sono la prima approvare il mix di stili in quanto lo trovo più originale! 😉

 

Do you heard the word “industrial design”? I do! Keywords are: materials in their natural state. Just the finishing of the furniture, but we prefer the rough. Steel, brick, concrete, wood … The more ruined as possible!!! At first you may think that the result is in bad taste, but the picture is very clear to the contrary … It is always a way to not discard! 😉